Gli edifici della serie II-60 di Pripyat

Gli edifici della serie II-60 nell’Unione Sovietica

I due immensi edifici della serie II-60 di Pripyat sono diventati una specie di biglietto da visita della stessa città fantasma: ho scritto un breve articolo sulla storia di questa serie di edifici molto popolari in URSS durante l'era di Brežnev.

Ubicazione degli edifici serie II-60

Gli edifici della serie II-60 sono palazzi a più piani che furono costruiti in alcune regioni della Federazione Russa e ubicati solitamente lontani dal centro e quasi sempre nelle periferie delle città.
Furono costruiti in molte città in tutta l’ex Unione Sovietica come ad esempio Pripyat, Togliatti, Železnodorožnyj, Udomlya, Orenburg, Kurchatov, e nella regione di Mosca, nella regione di Tver, in quella di Smolensk, nella regione di Samara e in quella di Ul’janovsk. Inizialmente, la serie II-60 fu sviluppata nel 1964 per la costruzione nel quartiere di Troparëvo a Mosca, ma la realizzazione non fu mai completata e il progetto di costruire questi edifici nella città di Mosca fu abbandonato portando però il progetto ad opera compiuta in molte altre città dell’ex Unione Sovietica.

Negli appartamenti di questa serie sono presenti da 1 a 3 stanze e un balcone e negli anni 70 il progetto divenne molto popolare, con stanze di medie dimensioni, ampi balconi anche se la cucina era molto piccola (circa 7 m.)

Nella prima foto: uno degli edifici II-60 locati a Pripyat. Nella seconda foto: planimetria degli edifici II-60.

Il periodo di massima costruzione e i due edifici in Lazeva Street a Pripyat

Il periodo di massimo splendore di questi edifici ebbe luogo durante il regno di Brežnev (in carica come segretario generale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica dal 1964 al 1982) e il picco di richieste per la loro costruzione si verificò proprio in questo lasso di tempo, tra la fine degli anni ’60 e la fine degli anni ’80. 
Questa serie di edifici è diventata conosciuta un pò a tutti anche grazie alla città di Pripyat: in Lazareva Street si trovano due edifici II-60 sulla cui sommità di ciascuno svettano gli enormi stemmi dell’URSS e dell’URSS ucraina e ormai nella mente collettiva questi due edifici con gli stemmi sono diventati una specie di biglietto da visita di Pripyat.

Nella foto sopra: la piazza principale della città di Pripyat dove si vedono i due edifici della serie II-60 ubicati in Lazareva Street.

Sviluppo del progetto degli edifici II-60

Il progetto è stato sviluppato dal MNIIETEP in collaborazione con TsNIIEP Housing insieme all’Istituto Centrale per la Ricerca Scientifica e lo Sviluppo degli Edifici Residenziali e principalmente da Minatomstroy, ecco perché questa serie di edifici si incontra abbastanza spesso nelle città vicine alle centrali nucleari.
Gli edifici furono costruiti con pannelli di cemento armato e mattoni di silicato, i piani sono 16 e l’altezza dei soffitti è 2,7 metri. I balconi sono presenti in tutti gli appartamenti di tutti i piani, eccetto quelli al primo piano di cui ne sono sprovvisti. Gli ascensori sono 2, sia per passeggeri che per le merci.

Nelle due foto sopra: alcuni edifici II-60 di Pripyat. Quelli che si affacciano sulla piazza principale da Lazareva Street sono diventati, con i loro stemmi dell’URSS sul tetto, una sorta di biglietto da visita della città fantasma.

Caratteristiche essenziali degli edifici II-60:

  • Tipo di costruzione: edificio a pannello
  • Numero di piani: 16
  • Composizione degli appartamenti: 1,2,3 stanze
  • Produzione: costruzione locale in cemento armato
  • Anni di costruzione: 1970-1980.
  • Città di distribuzione: Zheleznodorozhny, Togliatti, Samara, Ulyanovsk, Udomlya, Pripyat, Volgodonsk, Desnogorsk
  • Sviluppo: la serie è stata sviluppata nel 1964 e i primi stabili dovevano essere costruiti nel quartiere di Troparëvo, a Mosca, ma la loro realizzazione nella città non fu mai attuata.

Se desiderate approfondire in modo completo l’argomento degli edifici sovietici vi consiglio il libro fotografico Eastern Blocks: Concrete Landscapes of the Former Eastern Bloc” di Zupagrafika, un’ampia e completa galleria fotografica sugli splendidi “mostri” del brutalismo sovietico.

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