La strada che porta a Pyramiden.

Pyramiden, l’insediamento sovietico abbandonato alle Svalbard

Pyramiden sulle isole Svalbard è un ex insediamento sovietico abbandonato di minatori russi e potrebbe essere l'ultima città a deteriorarsi sulla terra.

Pyramiden, la sua fondazione: un buon posto dove vivere

Raggiungibile solo via barca con una traversata di due ore da Longyearbyen, l’insediamento di Pyramiden, abitato stabilmente da una comunità di minatori russi fino al 1998, deriva il suo nome dalla caratteristica forma piramidale della montagna alle spalle delle città.

L’esplorazione dei giacimenti di carbone nella zona di Pyramiden iniziò nell’estate del 1910 con una spedizione svedese. L’operazione sperimentale si dimostrò promettente e di conseguenza nell’area furono aperte alcune miniere. Ma le condizioni in Pyramiden si rivelarono davvero molto difficili, pertanto gli svedesi vendettero la miniera e l’insediamento alla compagnia mineraria russa Russkij Grumant nel 1927 e all’inizio degli anni ’30 fu venduta di nuovo all’Arktikugol.

L’attività di questa società iniziò prima della seconda guerra mondiale, la scala operativa era molto piccola e l’attività sembrava non riuscire a decollare ma finalmente dopo la guerra le cose presero una svolta e il lavoro nella miniera di Pyramiden fu molto produttivo e popolare negli anni ’60, ’70 e ’80. I lavoratori avevano un periodo di contratto di due anni e i salari erano decenti così Pyramiden era considerato davvero un buon posto dove vivere.

Pyramiden sulle Svalbard: l’abbandono nel 1998

L’Urss nel 1927 comprò la città mineraria di Pyramiden dalla Svezia e la lasciò abitata fino al 1998. Miniere di carbone: era questo che dava da vivere ai suoi 500 residenti e tutta la loro economia era basata su questo.

A partire dal 1991, dopo il crollo dell’Unione Sovietica, diminuirono i finanziamenti provenienti da Mosca e per la cittadina iniziò un periodo di decadenza e i sussidi cessarono totalmente nel 1998, decretando così la “morte” di Pyramiden. Lo stabilimento fu abbandonato in soli 3 mesi di tempo ma le case e le infrastrutture sono attualmente ancora intatte e a causa del basso tasso di decadimento in un clima gelido, gli edifici principali della città potrebbero essere ancora integri dopo 400 anni anche senza la manutenzione l’uomo. Molto probabilmente potrebbe essere l’ultima città a deteriorarsi sulla terra.

A mettere in ginocchio la comunità fu anche l’incidente aereo del volo charter Vnukovo Airlines 2801 proveniente da Mosca nel quale, il 29 agosto 1996, morirono 130 abitanti di Pyramiden e Barentsburg dopo uno schianto avvenuto nei pressi di Longyearbyen, portando quindi ad una diminuzione netta degli abitanti dell’insediamento.

Gli ex residenti e la loro nuova vita a Barentsburg

L’insediamento di Pyramiden era principalmente abitato da minatori russi e fu abbandonato nel 1998, quando vi abitavano circa 300 abitanti ai quali vennero dati quattro mesi di tempo per trasferirsi altrove. Circa la metà decise di rimanere nelle Svalbard e trasferirsi a Barentsburg mentre gli altri tornarono in Russia e Ucraina e gli ultimi residenti lasciarono la città il 10 ottobre 1998.

Molti di coloro che deciso di trasferirsi nella vicina Barentsburg  ancora vivono lì e lavorano alla miniera della città.

Barentsburg fu fondata nel 1932 da una compagnia carbonifera olandese che la cedette in seguito alla sovietica Arktikugol. Nonostante le Svalbard siano sotto la sovranità norvegese, il trattato delle Svalbard del 1920 permette alle nazioni firmatarie di sfruttarne le risorse.

9 milioni di tonnellate di carbone

In totale, la miniera di Pyramiden ha prodotto circa 9 milioni di tonnellate di carbone tra il 1955 e il 1998. Un milione di tonnellate di questo è stato consumato localmente mentre il resto fu spedito fuori dalle Svalbard.

L’estrazione del carbone è stata interrotta nel 1998 e la miniera e la città sono state abbandonate, i residenti non sono mai tornati. Oggi la città è ancora così com’era quando è partita l’ultima famiglia il 10 ottobre del 1998.

Umberto Nobile e il suo passaggio nei pressi di Pyramiden sulle Svalbard

L’insediamento di Pyramiden fu fondato nel 1910 da minatori svedesi e dai suoi paraggi sono passate le grandi spedizioni artiche del polo nord, compresa quella del dirigibile “Italia”, al comando di Umberto Nobile.

Il dirigibile Italia lasciò l’hangar di Ciampino il 19 marzo 1928 per partire poi il 15 aprile dall’hangar di Baggio. Il successivo 25 maggio, dopo aver raggiunto il Polo, l’Italia precipitò sul pack, perdendo sui ghiacci polari parte della navicella di comando con 10 uomini dell’equipaggio, mentre altri 6 rimasero intrappolati all’interno dell’involucro che andò disperso con il suo carico umano. Dei sei uomini e del dirigibile non si seppe più nulla. La tragedia dell’Italia pose fine all’impiego operativo dei dirigibili militari italiani.

Turismo dell’abbandono: destinazione “fine del mondo”

L’insediamento abbandonato di Pyramiden sulle Svalbard non è ancora battuto dal turismo di massa ed è uno dei luoghi che io preferisco proprio per questo motivo. Quì puoi ancora trovare oggetti di vita quotidiana degli ex residenti, conservati in perfetto stato, e puoi camminare indisturbato per l’insediamento e prenderti molto tempo per riflettere su tante cose che riesci a vedere e sentire. Difficilmente incontrerai qualche turista, questo luogo ancora non è mainstream e da una parte spero che non lo diventi mai.

Ne ho visitati tanti di luoghi abbandonati ma quando sei qui, hai come l’impressione di camminare tra i fantasmi e voci russe che un tempo si udivano nella piazza di questa città adesso sono state sostituite dalla voce del silenzio. Il tempo qui non riprenderà a scorrere mai più e la città rimarrà intatta e protetta dal clima gelido per l’eternità.

Annualmente organizzo viaggi fotografici e culturali a Pyramiden, puoi trovare le prossime date in calendario di partenza a questa pagina. Vuoi unirti a me per raggiungere “la fine del mondo”?

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