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I liquidatori di Chernobyl: il 14 dicembre è il giorno in onore di questi eroi

Il 14 dicembre in Ucraina ricorre il "Giorno in onore dei liquidatori di Chernobyl. Storia e significato della ricorrenza in onore degli eroi di Chernobyl.

I liquidatori di Chernobyl, 650.000 eroi e la loro corsa per salvare il mondo

Ci sono stati tanti eroi senza nome durante l’epica battaglia di Chernobyl.
Furono circa 226.000 i liquidatori impegnati nelle operazioni di recupero nella zona dei 30 chilometri tra il 1986 e il 1987, i due anni più duri poiché fu in questo periodo che sono state ricevute le dosi più elevate di radiazioni dai partecipanti alla pulizia dell’area.
Nei lavori di liquidazione dell’incidente, durati in un arco di tempo compreso tra il 1986 e il 1989, furono più di 650.000 i liquidatori impegnati nelle opere di bonifica e messa in sicurezza della zona attorno alla centrale nucleare di Chernobyl.

In questo articolo desidero spiegarvi per esteso il significato della celebrazione del 14 dicembre in Ucraina e per l’occasione ho corredato il mio testo con le foto che ho scattato ad una commemorazione di liquidatori a cui sono stata invitata a presenziare e parlare.

Non tutto è perduto e da ogni tragedia nascono gli eroi

Il 14 dicembre in Ucraina è una festa molto importante e sentita nel cuore di tutti, ricorre infatti il “Giorno in onore dei partecipanti alla liquidazione delle conseguenze dell’incidente alla centrale nucleare di Chernobyl” e nonostante questo complesso e articolato nome ufficiale, la celebrazione viene chiamata semplicemente «il Giorno del liquidatore» (День ліквідатора).

Come tutti sappiamo, il 26 aprile 1986, nell’ex Unione Sovietica, alla centrale nucleare di Chernobyl, la quale si trovava nel territorio della Repubblica Socialista Sovietica Ucraina, si verificò la più grande catastrofe tecnologica avvenuta nella storia dell’umanità e per l’eliminazione delle conseguenze  dell’incidente e bonifica della zona, furono spiegate tutte le forze che erano disponibili in tutto il territorio l’ex Unione Sovietica: militari, civili, riservisti, volontari, medici… Uomini e donne arrivarono da ogni parte dell’ex URSS per prestare il loro aiuto nelle opere di bonifica e liquidazione.

Grazie alla dedizione e al coraggio dei liquidatori, l’incidente fu localizzato e nel più breve tempo possibile l’intera area venne bonificata con un lungo e pericoloso lavoro durato dal 1986 al 1989. Ma tanti di questi uomini hanno pagato con la loro salute, e in molti casi anche con la vita, il gesto del loro coraggio e altruismo.

Ma possono sorgere dei dubbi e delle domande: perché c’è bisogno di questa ricorrenza se già il 26 aprile è la giornata Internazionale della memoria delle vittime dell’incidente di Chernobyl? E perché proprio il 14 dicembre è stato scelto come giorno per onorare i partecipanti alla liquidazione?

14 dicembre, il giorno dei liquidatori di Chernobyl: le origini e il significato

Il 30 novembre del 1986 venne terminata la costruzione del “sarcofago”, una struttura isolante costruita subito dopo l’esplosione del quarto reattore. La sua costruzione ha richiesto 400 mila metri cubi di calcestruzzo e 7000 tonnellate di strutture metalliche. Fu costruito nel più breve tempo possibile, 206 giorni, e la sua costruzione ha coinvolto 90 mila liquidatori. Posizionato ad involucro protettivo sopra il reattore distrutto, doveva servire a proteggere la popolazione dalle radiazioni.

Dopo due settimane, in un giornale comunista chiamato «Pravda», fu  pubblicato un articolo riguardante il termine dei lavori sul sarcofago. Il giorno dell’uscita di questo articolo sulla stampa era il 14 dicembre 1986 ed è proprio per questo motivo che questa data è stata scelta per l’istituzione del giorno in onore dei partecipanti alla liquidazione delle conseguenze dell’incidente alla centrale nucleare di Chernobyl.

Immediatamente dopo l’uscita dell’articolo sulla stampa, molti dei partecipanti alla liquidazione si sono riuniti per festeggiare la loro vittoria sull’incubo radioattivo e per molti anni a venire, tra le loro fila,  il 14 dicembre divenne la loro festa.

Nel 1994, le organizzazioni sociali di Chernobyl in Ucraina si sono rivolti con una lettera ai capi di stato, in cui hanno proposto di istituire in calendario, il giorno dei partecipanti alla liquidazione del disastro di Chernobyl. La decisione ufficiale purtroppo non venne presa, ma i liquidatori da soli hanno iniziato a celebrare questa data e durante gli anni queste celebrazioni sono state ufficialmente autorizzate dalle varie agenzie di sicurezza. Le celebrazioni si distinguevano per la presenza di guardie d’onore, cortei in cui venivano riposte le corone di fiori da parte dei dirigenti dello stato ai monumenti dedicati a Chernobyl, partecipazioni da parte di ambasciate straniere e delle organizzazioni sociali, ma mancava ancora il riconoscimento di questa giornata a livello statale che divenne ufficiale alcuni anni dopo e il decreto per fissare tale giorno è stato firmato dal presidente dell’Ucraina il 10 novembre del 2006.

Tradizionalmente, il 14 dicembre in Ucraina si svolgono molte cerimonie commemorative che ci ricordano di questa tragedia e di incredibili eroi che hanno salvato milioni di vite sacrificando la loro.

Vita per la vita

La medaglia all’onore dei liquidatori di Chernobyl è l’unica al mondo istituita per premiare le persone che hanno partecipato alle operazioni per mettere in sicurezza un impianto nucleare dopo un incidente o che hanno effettuato le successive operazioni di decontaminazione e bonifica dei territori circostanti. Il testo in cirillico nella parte superiore significa “Partecipante alla Campagna di Pulizia” e la sigla in basso “ЧАЭС ” è la sigla che codifica l’impianto nucleare di Chernobyl. Il simbolo raffigurato è una goccia di sangue che viene attraversata dai raggi alfa, beta e gamma a rimarcare gli impatti sulla salute umana dell’incidente di Chernobyl.

L’incredibile forza della fragilità

Ho iniziato a studiare e ricercare sulla vicenda legata all’incidente di Chernobyl ormai molti anni fa ma quello che mi ha sempre spinta ad andare avanti non era il semplice approccio tecnico-scientifico ma quello umano e psicologico delle persone che hanno gravitato attorno agli eventi. Così, sono andata a ovest, sud, est e a nord. Ho visto la vita, le cose brutte, la sfida, il rischio, il fallimento, il decadimento, il dolore ma anche la rinascita e la speranza. Ho ascoltato le storie degli eroi che hanno vissuto quello che è stato Chernobyl sulla loro pelle, di coloro che ne portano sulle spalle ancora il peso, ho visto con i miei occhi quella sfera umana che volevo conoscere e ho capito che ad unire il cuore delle persone non è soltanto la sintonia dei loro sentimenti ma molto spesso sono anche le loro fragilità. 

Chi mi segue sa che le storie dei liquidatori sono quello di cui mi occupo più a fondo da ormai molti anni e sono contenta di vedere che in tanti iniziano ad avere interesse verso le storie di questi uomini. Da ogni tragedia nascono sempre degli eroi e tutti i liquidatori sono stati i veri protagonisti di questa storia, sono andati incontro al pericolo con precauzioni primitive indosso ma senza tirarsi indietro. L’umanità è cambiata e adesso non è sempre facile accettare e comprendere un tale eroismo, più simile ad un sacrificio. Forse è proprio per questo che se ne parla ancora troppo poco.

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